Lugano, Tip. Luganese, 1932. In 4 (cm. 41×32), pp. (16), tavv. 12 in xilografia (ciascuna protetta da velina parlante con numer. e titolo), leg. edit. in cart. con titoli in rosso e nero. Opera ideata e curata dall’ autore stampata in 400 esemplari su carta vera “Zerkall” appositamente fabbricata, firmati e numerati (n. 213). Il volume, come si afferma nella prefazione, chiude un ciclo artistico formato da un trittico di cui fanno parte anche “Fremiti di Selve” e “Calend’ aprile”. Rara e bella raccolta di un artista cui va attribuito ogni merito nel campo del “bianco e nero”. Cfr. il saggio di D. Villani dedicato a Patocchi in “L’ Esopo” n. 25 in cui tra l’ altro afferma: “Pensiamo che nessun artista. possa vantare di aver dato un così alto contributo alla xilografia nel libro”.